Blefaroplastica

Informazioni generali sulla blefaroplastica

La blefaroplastica è un intervento che consente di asportare la cute in eccesso a livello delle palpebre, di correggere le cosiddette borse palpebrali. Il risultato finale consiste generalmente in un aspetto più riposato, fresco e giovanile. L’intervento non elimina le rughe sull’esterno dell’occhio (zampe di gallina), anche se queste appariranno meno evidenti dopo la distensione della pelle. Eventuali trattamenti medici specifici per le rughe perioculari potranno essere effettuati successivamente all’intervento chirurgico. Le macchie discromiche della palpebra inferiore (cerchi scuri o bluastri) difficilmente vengono migliorate. L’intervento di blefaroplastica può essere condotto, a seconda delle indicazioni, sulle palpebre superiori, su quelle inferiori o su entrambe contemporaneamente. E’ spesso associato ad altre procedure quali lifting cervico-facciale o frontale.

Preparazione all’intervento di blefaroplastica

La paziente ideale all’intervento è in primo luogo un paziente in buono stato di salute. Durante i 15 giorni prima e dopo l’intervento è vivamente sconsigliato il fumo e l’assunzione di aspirina o di altri farmaci antinfiammatori, perché aumentano il rischio di sanguinamento.
Durante la visita il chirurgo valuta tutti i parametri clinici e sceglie tra le varie soluzioni chirurgiche quella che più si può adattare al desiderio della paziente.

Intervento e Trattamento post-operatorio

La blefaroplastica si esegue generalmente in anestesia locale associata ad una sedazione in sala operatoria, ove vengono sempre attuati tutti i mezzi necessari per garantire la massima sicurezza. Le suture vengono rimosse precocemente (3–5 giorni). Nelle prime 24 ore dopo l’intervento comparirà un notevole gonfiore, accompagnato quasi sempre da ecchimosi, ma in genere non c’è dolore. Dopo qualche ora è possibile tornare a casa. E’ normale una modesta lacrimazione che scompare rapidamente. L’edema e le ecchimosi scompaiono gradualmente in una settimana. I pazienti possono riprendere rapidamente, ma gradualmente, le normali attività.
Nel primo mese, evitare attività fisica intensa, sportiva ed esposizione al sole.

Rischi e complicanze

In qualsiasi intervento chirurgico vi è un certo grado di rischio. La somministrazione di farmaci di qualsiasi genere può produrre reazioni avverse gravi e imprevedibili: una sala operatoria attrezzata e la presenza del medico anestesista-rianimatore ci consente di prevenire tali situazioni e trattarle opportunamente in modo da evitare prontamente qualsiasi conseguenza. L’ematoma è raro e difficilmente necessita di un drenaggio in sala operatoria; più spesso comporta il perdurare delle ecchimosi. Le cicatrici sono in genere quasi impercettibili, ma permanenti. Esse sono nascoste nel solco palpebrale superiormente e sotto le ciglia inferiormente e solo lateralmente all’angolo dell’occhio, debordano e sono evidenti per qualche tempo, anche se ben camuffabili con un correttore.

Un’alterazione del processo cicatriziale può comportare irregolarità della rima palpebrale: raramente è necessaria la revisione in alcuni punti, generalmente in anestesia locale e non prima di sei mesi, per ottenere un miglior risultato. L’eventualità di sottoporsi ad interventi di “ritocco”, costituisce un normale momento di rifinitura del risultato, e non già un’errata condotta dell’intervento. La causa è da ricercare nell’assestamento imprevedibile dei tessuti operati, in quanto la cicatrizzazione non dipende solo dal chirurgo, ma anche dalla risposta individuale del paziente. Il risultato e la durata della blefaroplastica varia da individuo ad individuo ed è determinato da un numero variabile di fattori ( condizioni fisiche del viso, presenza di adipe, quantità e la qualità delle rughe, struttura ossea sottostante, ecc.). Con il passare del tempo la cute diventa più lassa, più ridondante e potrebbe essere necessario, in un tempo variabile tra i 5-10 anni successivi, un’ulteriore riduzione della cute.

Controlli a distanza: I controlli postoperatori sono eseguiti a distanza di 1, 3, 6, 12 mesi.