Ricostruzione mammaria

La paziente ideale all’intervento
La paziente ideale all’intervento è in primo luogo una donna in buono stato di salute, verificata anche con analisi cliniche e strumentali. In secondo luogo la paziente deve essere informata dal medico sulle reali possibilità di miglioramento in rapporto al suo desiderio. Durante la visita il chirurgo valuta tutti i parametri clinici (età, difetti della gabbia toracica, volume ghiandolare, tono cutaneo, ecc) e, grazie alla competenza e l’esperienza, sceglie tra le varie tecniche chirurgiche quella che più si può adattare al desiderio della paziente.

L’anestesia
Viene eseguita di routine in anestesia generale. Come in altre procedure di chirurgia plastica che coinvolgono le aree superficiali del corpo umano, l’anestesista utilizza procedure anestesiologiche che richiedono un minor impiego di farmaci che consente, fra l’altro, anche un rapido recupero postoperatorio. Pur essendo in grado di tornare a casa lo stesso giorno dell’intervento, è consigliabile la degenza della notte ai soli fini di una maggior osservazione clinica.

L’intervento
La mastoplastica riduttiva è l’intervento chirurgico che riduce il volume delle mammelle, ne migliora la forma e riporta una miglior simmetria tra le due mammelle. La riduzione mammaria comporta anche un sollevamento delle mammelle, garantendo contemporaneamente una forma piacevole ed un’adeguata proiezione del cono mammario. Tutto ciò si effettua riposizionando e rimodellando il tessuto mammario, facendo risalire il complesso areola-capezzolo nella posizione corretta.

Dalla quantità di tessuto da rimuovere dipende l’entità delle cicatrici, che possono essere limitate alla regione periareolare oppure estendersi alla verticale oppure, se necessario, al solco inframammario. L’intervento, se eseguito correttamente, non interferisce con il normale sviluppo ghiandolare, con la possibilità di allattamento e con la sensibilità del complesso areola-capezzolo.

Le cicatrici migliorano nel tempo ma non scompaiono. Il beneficio, comunque, di aver ottenuto delle mammelle di forma e volume desiderato, di maggiore consistenza e dall’aspetto più piacevole, supera di gran lunga il disappunto per la presenza di cicatrici più numerose.

Trattamento post-operatorio
Il giorno successivo, dopo rimozione dei drenaggi, se presenti, sarà consentito andare a casa con terapia antibiotica ed analgesica al bisogno. Dopo una settimana di riposo a casa sarà consentito riprendere le normali attività (passeggiare, guidare, vita sociale), ma non sarà possibile praticare sport prima di un mese. Ai fini della riuscita dell’intervento, bisogna limitare i movimenti delle spalle e delle braccia (in modo assoluto nei primi giorni, per poi riprenderli gradualmente), dormire in posizione supina ed indossare un reggiseno contenitivo per un mese. Inizialmente la mammella apparirà alta: dal III al VI mese scenderà in una posizione più naturale.

Possibili rischi e complicanze
In qualsiasi intervento chirurgico vi è un certo grado di rischio. La somministrazione di farmaci di qualsiasi genere può produrre reazioni avverse gravi e imprevedibili: una sala operatoria attrezzata e la presenza del medico anestesista-rianimatore ci consente di prevenire tali situazioni e trattarle opportunamente in modo da evitare prontamente qualsiasi conseguenza.

Le complicanze sono generalmente rare e rispondono con prontezza ad un trattamento appropriato senza compromettere il risultato finale dell’operazione. Il sanguinamento è raro, ma può verificarsi solitamente entro le prime 24 ore; in tal caso sarà necessario un ritorno in sala operatoria per fermare il sanguinamento, senza ulteriori inconvenienti. Anche le infezioni sono estremamente rare ma, se presenti rispondono bene al trattamento antibiotico. Può manifestarsi un’alterazione della sensibilità, ma solo eccezionalmente può essere permanente. La perdita parziale o totale di un capezzolo (descritto in letteratura medica) è estremamente rara. Qualora accadesse, si può ricostruire successivamente con risultati soddisfacenti. Il dolore raramente intenso, più comunemente è rappresentato da senso di fastidio. Comunque, vengono prescritti analgesici, da assumere al bisogno.
Dopo sei mesi si possono evidenziare cicatrici di cattiva qualità, asimmetrie di forma e volume o di posizione dell’areola, che possono essere corrette generalmente in anestesia locale. L’eventualità di sottoporsi ad interventi di “ritocco”, costituisce un normale momento di rifinitura del risultato, e non già un’errata condotta dell’intervento. La causa è da ricercare nell’assestamento imprevedibile dei tessuti operati, in quanto la cicatrizzazione non dipende solo dal chirurgo, ma anche dalla risposta del paziente, dalla sua razza ed età.

Come sempre, in qualsiasi intervento chirurgico, bisogna fare un bilancio tra rischi e benefici. I rischi ci sono e devono essere opportunamente valutati con esami ematologici e clinici, ma in un soggetto sano questi rischi sono assolutamente trascurabili.

In compenso, abbiamo i benefici che nel caso specifico della mastoplastica riduttiva sono evidenti. Le tecniche chirurgiche che abbiamo a disposizione ci consentono anche grandi riduzioni, ottenendo mammelle di volume e forma ottimali. Inoltre poter intervenire precocemente, significa ristabilire l’equilibrio psico-fisico nella paziente, prima che questo venga inevitabilmente alterato con il tempo.